VORREMMO CONSIGLIARLO A VERI LETTORI COME NOI CHE SCELGONO UN LIBRO PERCHE' LA TRAMA E' COINVOLGENTE E NON DI CERTO PER IL NUMERO DI PAGINE!

SE AMATE L'AVVENTURA, LEGGETE ANCHE VOI IL LIBRO "IL MISTERO DI CASTLEMOOR" E VI APPASSIONERETE COME NOI, VIAGGIANDO ALLA SCOPERTA DEL SAPERE, ATTRAVERSANDO VARIE DISCIPLINE.


SIETE PRONTI PER LA NAVIGAZIONE? ALLORA, SI PARTE!!!

P.S. E' VIETATA LA PARTENZA A FIFONI E CREDULONI!

giovedì 5 aprile 2012

La trama

Davide è un ragazzino che parte in aereo da solo perché deve trascorrere le vacanze estive da parenti che non ha mai conosciuto che vivono in Inghilterra.
Gli zii e suo cugino Matthew abitano a Castlemoor, un paesino famoso per la leggenda dei fantasmi di antichi cavalieri che infestano i ruderi del castello. I due cugini fanno subito amicizia grazie ai racconti di Matthew sulle sue esperienze extra-terrene, attirando però l'attenzione di un giornalista, Timothy Pillow, in cerca di scoop per cui continua a seguirli e ad ascoltare i loro discorsi.
I gardenghosts scelgono Matthew per il torneo di combattimento fra cavalieri e dovrà sconfiggere un cavaliere scelto direttamente da sir Horace Dempleton, il fantasma organizzatore del torneo.
Arriva Parzival, un professore di storia dalla personalità ambigua, appassionato di combattimenti medievali virtuali, incontrato sul web da Luca, amico italiano di Davide. Così gli allenamenti nella chiesa di Saint Patrick si fanno sempre più intensi, finchè arriva il fatidico giorno della sfida, il cui premio sarà un'armatura d'oro appartenuta a sir Galafried, prozio di sir Horace, ma...
                                                                   

a cura dei 5 autori del blog

Italiano: parole nuove

La lettura di questo racconto ci ha permesso di ampliare il nostro lessico, infatti, abbiamo ricercato sul vocabolario le seguenti parole:
plebeo: chi appartiene alla classe popolare
grondante: che cola abbondantemente
tergiversare: cercare di sfuggire ad una questione,di ritardare una decisione
vituperare: offendere gravemente qualcuno o qualcosa con ingiurie
tonificare: rendere energico,rinforzare,fortificare
torvo: feroce e minaccioso
chincaglieria: oggetti minuti e di poco valore
...

a cura dei 5 autori del blog

Geografia: La Gran Bretagna (British Culture)

La storia è ambientata in Inghilterra, una regione della Gran Bretagna:












Tratto dal quaderno di British Culture di Alberto Martino - maestra Salvemini Maria

Scienze: la brughiera

Il racconto è ambientato nella brughiera inglese, ovvero moorland. Qui si perde Pillow seguendo le indicazioni sbagliate di Matthew, Davide e Parzival.



a cura di Antonio Garofalo

Storia: il Medioevo

Il racconto è ambientato fra i ruderi di un castello medievale infestato da fantasmi di antichi cavalieri.



a cura di Alberto Martino

British culture: Saint Patrick

Gli allenamenti di Matthew avvengono nella chiesa abbandonata di Saint Patrick.
Disegno realizzato da Martina Pantaleo


Tratto dal quaderno di Inglese di Martina Pantaleo - maestra Salvemini Maria

Arte: personaggi e ambienti

Il racconto rappresentato attraverso i nostri disegni:

Castlemoor - Disegno realizzato da Alberto Martino


L'armatura d'oro - Disegno realizzato da Antonio Garofalo


 Un cavaliere del torneo - Disegno realizzato da Andrea Fabiano


I gardenghosts - Disegno realizzato da Marika Cotrone

Religione: l'amicizia

L'amicizia è il filo conduttore di questo racconto.
Infatti i due cugini, Davide e Matthew, diventano veri amici. Inoltre Davide chiede aiuto a Luca che a sua volta si rivolge al suo amico virtuale Parzival. Solo grazie all'amicizia riescono ad affrontare...
Grazie al tempo trascorso insieme per la lettura di questo libro, anche noi, come i protagonisti del racconto, abbiamo rinforzato le nostre amicizie. Innanzitutto, per realizzare il blog, abbiamo condiviso col gruppo le nostre piccole grandi conoscenze di italiano, storia, scienze, geografia, inglese, disegno, informatica, ecc. Inoltre, quando ci siamo raccontati le storie sui fantasmi, inizialmente volevamo spaventarci l'un l'altro, ma alla fine scoppiavamo sempre in fragorose risate comuni. E' stato bello anche conoscerci meglio fra maschi e femmine, sciogliendo certi pregiudizi che forse avevamo, scoprendo nuovi aspetti gioiosi del nostro carattere che durante le ore scolastiche non possono facilmente venir fuori. E' servito davvero poco tempo per farci capire quanto è bello essere amici di tutti!

Matematica: numerando il nostro progetto

Numero pagine del libro: 288
Numero settimane disponibili per consegnare il progetto: 4
Numero giorni dedicati a casa al progetto lettura: 5
Numero autori: 5
Numero post realizzati: 13
Numero disegni realizzati: 5
Numero cartelloni realizzati: 2 
Numero dolci mangiati durante il progetto lettura: 5
Numero ore in cui ci siamo divertiti grazie al libro: tantissime!

Informatica: INTERVISTA ALL'AUTRICE ANNA VIVARELLI

Incuriositi dalla storia del libro, abbiamo letto anche la biografia dell'autrice Anna Vivarelli. Ma non ci bastava perchè volevamo avere ultreriori informazioni su chi avesse avuto la brillante idea di scrivere un libro così bello. Abbiamo cercato il suo sito sul web e visitando la pagina dei contatti abbiamo pensato di intervistarla mediante una e-mail, per completare il nostro viaggio attraverso le varie discipline, perchè nel racconto alcuni personaggi comunicano fra loro proprio tramite e-mail.

La scrittrice Anna Vivarelli è stata così gentile e simpatica nel risponderci, in così poco tempo, che stentavamo a crederci, colmando di gioia i  nostri cuori, per cui la ringraziamo ancora una volta.

INTERVISTA

D. Alberto Martino: "Come ha fatto a superare l'inquietudine provocata dalle storie di fantasmi che leggeva da piccola, come racconta nella sua biografia? E perché, se la suggestionavano così tanto, continuava comunque a leggerle?"
R. “Ah, ma non l’ho superata per niente! Per esempio non vado al cinema a vedere film horror o che trattano il sovrannaturale. Però da bambina le storie le finivo perché arrivare fino in fondo mi dava una grande soddisfazione. Mi dicevo: “Ce l’ho fatta!”, e mi sentivo fiera di me, perché avevo trovato il coraggio di affrontare la paura: questa è secondo me una sensazione bellissima. Comunque ancora adesso, se sono tranquilla in casa, e soprattutto se c’è qualcuno a farmi compagnia, qualche volta provo a leggere un romanzo di Stephen King o di autori di questo genere. Ma mai di notte...”

Antonio Garofalo: "C'è un modo per sviluppare una vasta fantasia come la sua?"
R. “Questa è una domanda difficile, perché io non ho fatto nulla per aumentare la mia capacità di inventare storie. Naturalmente ho letto e leggo tuttora tantissimo, e questo sicuramente aiuta a sviluppare un proprio mondo interiore. Poi ho lavorato moltissimo sulla scrittura, per imparare a scrivere sempre meglio, per costruire le mie storie in modo che siano avventurose e avvincenti, per descrivere i personaggi e gli ambienti. Ma le idee, o ti vengono o non puoi procurartele. Io credo però che la fantasia sia molto legata alla curiosità: a me piace la gente, mi piace incontrare i bambini e parlare con loro, mi piace osservare il mondo, capire perché le persone si comportano in un certo modo e non in un altro, scoprire luoghi che non conoscevo, leggere storie scritte da altri. Se non si è interessati a ciò che ci circonda, credo sia difficile inventare qualcosa…”

Martina Pantaleo: "Per descrivere Matthew ha conosciuto un ragazzino che, come lui, crede ai fantasmi?"
R. “No, non mi pare. E del resto, non invento mai i personaggi delle mie storie “pescando” caratteri e abitudini dalle persone che conosco. In parte perché non sarebbe giusto: uno scrittore è anche e soprattutto una persona qualunque, che vive in mezzo alla gente, e i miei familiari o i miei amici non apprezzerebbero affatto l’idea di venire osservati e copiati… E in parte perché nessun personaggio preso dalla realtà sarebbe del tutto adatto ad una storia di fantasia. Forse, senza rendermene conto, afferro piccoli dettagli, un particolare fisico, un modo di esprimersi, un carattere, poi mescolo tutto e costruisco il personaggio. Anche se poi i personaggi vanno di pari passo con la storia, quindi si modificano a seconda di dove li condurrà la trama del romanzo”.

Andrea Fabiano: "Quanto tempo ha impiegato per scrivere il libro?"
R. “Più o meno un anno, che per un romanzo piuttosto lungo come Il mistero di Castlemoor non è molto. Ma bisogna sapere che una parte del tempo è dedicata alla stesura della storia, e un’altra parte, la più grande, viene impiegata per revisionare, correggere, rileggere, spostare, modificare, cancellare… La revisione è importantissima, almeno quanto la stesura iniziale. So che le maestre raccomandano sempre di rileggere ciò che si è scritto, e secondo me dovete dar loro retta, perché nessuno, neanche uno scrittore di mestiere, può evitare questo lungo lavoro. Se vi dessi da leggere la prima versione delle mie storie non vi piacerebbe…”
Marika Cotrone: "Leggendo l'epilogo, ha mai pensato di scrivere il seguito ambientandolo in Italia?".
R. “Ma certo! E l’ho anche fatto. Si intitola L’enigma del Conte Bianco  ed è ambientato un paesino immaginario che ho chiamato Roccabianca. Ci sono Matthew, Davide, Luca (che ne Il Mistero di Castlemoor compariva per poco e invece in questo secondo libro ha un ruolo importantissimo) e poi naturalmente ci sono i fantasmi, il Conte Bianco dalla faccia triste e la bellissima Clara, più altri personaggi reali, alcuni positivi altri invece estremamente malvagi… Vi incollo qui sotto la copertina.



Le mamme: "Ha mai pensato di farne un film, visto l'interesse che ha suscitato nei nostri figli?"
R. “Buongiorno, mamme. Trovo meraviglioso che attraverso un mio libro, mamme e figli collaborino ad un progetto. Sono bambini fortunati, i vostri…
Sì, a dire il vero sembrava anche a me che Il mistero di Castlemoor fosse un romanzo molto adatto alla trasposizione cinematografica, ma purtroppo queste cose non dipendono da me. Io cedo le mie storie ad un editore, e di lì in poi in un certo senso non sono più mie. Però i diritti di questo libro sono stati venduti in Cina, e mi fa una certa impressione pensare che i bambini cinesi condividano con i miei lettori italiani la storia di sir Galafried, dell’orribile sir Horace e dello sfortunato Pillow…

Credenze popolari: storie di fantasmi a ... Palese

N.B. Si consiglia la lettura in compagnia di un adulto. Le nostre mamme l’hanno modificata per sdrammatizzarla un po’, perché l’originale è una storia davvero horror  che fu inventata da alcuni ragazzi di Palese per raccontarla quando si riunivano in comitiva di sera alle ragazze per farle spaventare e farsi abbracciare. JJJ A loro dire, sembra che il narratore fosse così bravo che tutte ci cascavano anche quando la ascoltavano per la seconda, terza, quarta…volta! J J J Dopotutto è un racconto non tanto diverso da quelli spaventosi con mostri e zombie che troviamo nei giochi virtuali con cui amiamo  divertirci noi bambini del III Millennio.
Il fantasma della Torre
Tanto tempo fa, quando le automobili ancora non esistevano e si viaggiava in calesse, viveva a Palese, una piccola frazione di Bari, un ladro sfortunato che non riusciva mai a compiere un bel furto. Finchè un giorno, seduto in lacrime sul sagrato della chiesa di San Michele Arcangelo, assistendo al funerale di una nobile proprietaria terriera e notando i vestiti eleganti dei parenti, ebbe un colpo di genio. Aveva deciso di frugare la bara della defunta non appena fosse rimasto solo nel cimitero, convinto che i ricchi, fossero seppelliti anche con i loro gioielli, dimenticando che l’era dei faraoni era terminata da un bel po’! All’imbrunire sgattaiolò nell’obitorio, ma, con la fortuna che aveva, anche questa volta c’era ben poco da rubare. Infatti c’era solo un anello con brillante infilato al dito anulare. Sfila e sfila, tira e tira, ma l’anello proprio non voleva scivolare via, anche perché lo tirava senza vedere dove mettesse le mani, poiché il suo coraggio da coniglio non gli permetteva di guardare la defunta. Allora, stufo di sudare, prese dalla sua borsa da lavoro una tenaglia e pensò bene di farla finita tagliando il dito. Zac! Un taglio netto e nascose il bottino in tasca. All’improvviso sentì strane urla e rumori provenire dal cimitero e, da perfetto fifone, scappò a gambe levate.  In realtà erano i soliti gatti e barbagianni tipici della zona che la infestavano a quell’ora. Corse a più non posso, senza meta, fra le campagne del paese, tra ulivi secolari che gli incutevano ancor più paura per le strane forme che assumevano nel buio della notte i loro tronchi e rami ricurvi. Ormai stremato e con la gola arsa, vide una torre illuminata dalla luna piena e bussò al portone per chiedere un bicchiere d’acqua. Lo aprì una bellissima donna che subito lo fece accomodare. Solo quando la donna ritornò dalla cucina col bicchiere d’acqua in mano, il ladro s’accorse che l’unico difetto che aveva quell’incantevole signora era il dito anulare mozzo. Stordito dalla sua bellezza, le chiese cosa le fosse mai successo e lei rispose…”Perché me lo chiedi? A nessuno ormai importa più di me!”. Il ladro, sentendo quelle parole, si spaventò così tanto per la coincidenza del dito con la defunta, che non fece neanche in tempo ad impallidire che fulmineo uscì da quella torre, ma con il bottino ancora in tasca. Rifugiatosi a Bitonto, paesino limitrofo, vendette subito l’anello e con il ricavato riuscì finalmente a condurre una vita agiata, promettendo a se stesso di non fare più ritorno a Palese.
In realtà, la donna che fu così gentile con lui, era viva e vegeta, ma sola e triste perché nessun uomo la voleva sposare proprio per il dito che le mancava a causa di un incidente avuto da piccola. Lei quella sera ebbe un colpo di fulmine e s’innamorò perdutamente del fifone ladro gentiluomo, ma non ebbe più sue notizie.
La leggenda narra che poco dopo la donna morì di solitudine e che fra i ruderi di quella vecchia torre abbandonata si aggira ancora oggi il suo fantasma in attesa del suo amore  per farsi infilare l’anello (con tutto il dito) come segno del loro fidanzamento. J J J
Noi prodi cavalieri “moderni”, siamo andati (di giorno) sul luogo simile a quello descritto ed ecco la prova del nostro coraggio.





a cura delle mamme

Link interessanti

http://www.annavivarelli.it/


http://www.battelloavapore.it/

Gli autori

Il blog è stato realizzato grazie al lavoro di 5 alunni della classe 4^ sez. D - Scuola Duca d'Aosta XXVII Circolo Didattico di Bari Palese:

Alberto Martino
Antonio Garofalo
Martina Pantaleo
Andrea Fabiano
Marika Cotrone